Dal 2015 è entrato in vigore il nuovo decreto sulle semplificazioni (Dl n. 175/2014) che ha apportato alcune modifiche inerenti il rimborso IVA delle aziende e delle imprese.
Si tratta di una riforma che, ancora, è poco conosciuta in tutte le sue declinazioni.
Si rende pertanto opportuno porre in essere un’analitica disamina mirata a conoscere nello specifico quali sono le nuove procedure messe in campo dalla citata normativa.
Ecco alcuni aspetti interessati dal decreto in questione.
Semplificazione della richiesta del rimborso IVA
Dalla data di entrata in vigore del menzionato decreto sono state introdotte nuove procedure atte a semplificare le operazioni per la richiesta di rimborso IVA da parte delle aziende italiane sia per quelle di tipo trimestrale che per quelle annuali.
Le nuove norme danno dunque la possibilità alle aziende ed ai contribuenti più affidabili di fare domanda di rimborso IVA in maniera più agevolata.
Aumento del tetto massimo per il rimborso IVA
È stato introdotto anche l’aumento del tetto massimo per rimborso IVA che può essere presentato anche senza nessun tipo garanzia. Il tetto massimo è stato alzato fino a 15,000€ senza l’obbligo di presentare garanzie o fideiussioni, sempre se il rimborso non superi la cifra sopra riportata.
Per richiedere il rimborso IVA per importi inferiori ai 15,000€ sarà quindi sufficiente presentare una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà redatta comunque da un professionista.
Con il nuovo decreto semplificazioni il rimborso iva per i contribuenti sarà quindi più veloce e facile da richiedere.
Delimitazione temporale per il calcolo del rimborso IVA
Il riferimento temporale per il computo dei tre mesi entro cui si calcola il rimborso IVA è rappresentato dalla prima data di presentazione della dichiarazione sostitutiva e se vengono eseguite più dichiarazioni nello stesso periodo d’imposta le stesse si andranno a sommare e il calcolo dei 15,000€ partirà sempre dall’ultima dichiarazione presentata.
Caratteristiche della dichiarazione sostitutiva di notorietà
Anche per i rimborsi IVA per importi superiori a 15.000€ in alcuni casi non è necessario presentare una garanzia, è sufficiente come nel precedente caso presentare una dichiarazione sostitutiva di notorietà e un visto di conformità. La dichiarazione dovrà riportare però informazioni precise sull’azienda che richiede il rimborso IVA, come dati sulla solidità patrimoniale, continuità dell’attività e regolarità nel versamento dei contributi.
Rimane sempre possibile presentare la garanzia evitando quindi di presentare ulteriore documentazioni come l’atto di notorietà e il visto.
Definizione dei casi in cui è necessaria la presentazione di una garanzia
Per tutte le imprese che esercitano attività da meno di due anni, ad esclusione delle Start-Up, anche per quei contribuenti detti a “rischio”, ossia coloro che hanno ricevuto accertamenti negli ultimi due anni, la presentazione della garanzia rimane obbligatoria e anche chi presenta domanda di rimborso IVA sprovvista delle documentazioni sopra elencate sarà costretto a presentare garanzia.
In tutti questi casi è anche obbligatorio, unitamente alla domanda di rimborso, presentare una polizza fideiussoria rilasciata da una banca o da un’assicurazione.
Le novità sono tante dunque, non resta che raccogliere informazioni ed iniziare ad entrare nel nuovo meccanismo.